998 - Anima di poca fede. Non contare mai solo sulle tue forze, perchè allora veramente l'autunno sarà triste e gelido l'inverno. Ma se solo per un attimo vorrai lasciarti pervadere dalla linfa vitale della fede, ecco che allora tu sarai avviluppata dal fuoco del nostro amore, che arderà in te senza lasciarti mai, mai più; perché esso è implacabile, come implacabile è l'odio di chi sa che, per sua superbia, mai potrà goderne.

1003 - Per quasi duemila anni vi viene ripetuto l'invito di mangiare e bere di lui, del mio prediletto figlio Gesù e spesso voi rifiutate il suo richiamo e la sua mensa sempre imbandita, e bevete e mangiate cibi velenosi che la superbia, travestita in mille modi, viene propinandovi ad ogni piè sospinto.

1176 - Sia il vostro orecchio attento e vigile: udirete finalmente da quale insieme di pensieri belli o confusi o sviati o incerti sale fino a voi la voce del fratello e saprete così coglierne le carenze, le necessità, i desideri, gli abbandoni; saprete così scoprire la debolezza là dove per voi regnava tracotanza, solo un po' d'ipocrisia là dove per voi regnava falsità, la dolcezza indifesa là dove riscontravate soltanto chiusura e diffidenza.

1292 - Chi più ebbe più deve dare e non vi è ignota la parabola dei talenti. O non avete ancora capito ciononostante, che la vostra giornata terrena può finire prestissimo, in questa notte, e che la trista superbia sta ancora offuscando le vostre menti immature, che ancora non sanno l'abnegazione costante che ininterrottamente vi dovrebbe portare a una vera collaborazione con il fine ultimo, imprescindibile e meraviglioso, che è la gloria di Dio?
Ecco che allora ognuno scoprirà il proprio peccato, che per l'uno sarà di pensiero, per l'altro di opere, per l'altro ancora di omissioni. Ma avrete bisogno l'uno dell'altro per aiutarvi in questa difficile impresa; guai a chi la ritenesse semplice!