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MALATTIA

Gesù
1947 -

Non lasciarti accasciare dal male fisico, anche se non è poco, anche se è costante e non ti lascia che rari momenti di tregua; non dimenticare che era il tuo pegno d'amore per me. E continua a guardare in alto con più fiducia, con più abbandono.
Ti benedico!

Gesù
1989 - Ti ripeto oggi quanto detto, a suo tempo, a quella tua amica malata! (Vedi “scritto” del 29 agosto 1959).
Gesù
1991 - Forse egli penserà anche ai tanti che, più o meno nelle sue condizioni, non hanno né il conforto della fede né perciò quello della speranza, né il privilegio di offrire attimo per attimo la sofferenza fisica che, amata come il mio buon Curato d'Ars ben sapeva e invitava a fare, è fonte soavissima di una gioia soprannaturale che è ormai profumo di cielo.
Sono dolorante dalla testa ai piedi; mentre recito il primo mistero doloroso, prego: Gesù, Gesù, quanto dolore tuo, tanto grande rispetto al mio che mi pare tuttavia il mio Getsemani che ti offro... Ma dimmi Gesù, posso osare dire così?
Gesù
2028 - Il tuo Getsemani è tutto quanto tu puoi sopportare. In questo momento, sì, questo è il tuo Getsemani, sorella cara. Grazie della tua collaborazione! Gradirò sempre che tu mi ricordi nel tuo dolore che continuerai a sopportare come ora, con il sorriso sulle labbra.
Ti benedico!