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GLI SCRITTI

J. Escrivā
1742 - Quanta dolcezza a balsamo di alcune o tante ferite che vengono continuamente loro inferte sia dal mondo esterno (che sovverte ogni valore spirituale, nello sviluppo caotico di una tecnologia che supera e travolge ogni umana misura) sia, purtroppo, da alcuni dei miei stessi figli, che spesso presumono troppo di sé anziché lasciarsi possedere da quella qualità che indica in modo inequivocabile la vera stoffa del cristiano; intendo parlare dell'umiltà, che darebbe loro pieno diritto alla più vasta misericordia del nostro Dio.