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GLI SCRITTI

Gesł
1670 - Non c'è niente di strano nella preghiera (“Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima tua presenza prostrata, ti prego con il fervore più vivo”…, alla quale avevo aggiunto: “che non ho, ma che vorrei tanto avere, aiutami tu ad averlo”. E così pure dopo le parole: "Mentre io, con tutto l'amore e tutta la compassione...”, avevo aggiunto: “che in questo momento non ho, ma che vorrei tanto avere...”) che hai pensato di corredare di una tua aggiunta; anzi vorrei proprio tu la recitassi tale e quale anche ai tuoi figliuoli e a quanti manifestassero lo stesso tuo stato d'animo.
Direi, anzi, che questo denota un'attenzione lodevole alle parole che mi rivolgi e una lodevole consapevolezza di non esserne all'altezza e di cercare perciò il nostro aiuto.
Facessero così tutti gli uomini che Dio ha prescelto, quelli che continuano a pregare, o almeno così sembra, dal momento che spesso più che di pregare si può parlare di blaterare.