Home » Argomenti » P » PAROLA (E) (LINGUA)

PAROLA (E) (LINGUA)

Mio marito
1747 - Che la mia benedizione vi allieti, portando pace dove c'è tempesta, quell'inesprimibile e soave pace che ancora potete accogliere a ogni vostra santa Messa, se ben disposti; e sempre soavità in pensieri, parole, gesti e comportamenti sia in casa che fuori.
Ho letto alcuni “scritti” e li reputo troppo “semplici” in confronto alle omelie di molti sacerdoti.
Ges
1748 - E non pensi che il Vangelo stesso letto con occhi disincantati e con cuore colmo di sufficienza e presunzione - caratteristiche dei saccenti della terra - costituisce un insieme di parole troppo semplici (semplicistiche, hanno anche detto) e non la Parola vivifica e salvatrice come invece dovrebbe essere accolta?
Che importa poi se attraverso gli “scritti” si salverà anche solo un'anima su cento o su mille?
Ges
1785 - Riguardo a tuo figlia, nel modo di parlarle e di offrirle una presenza non lesiva dei diritti alla libertà della sua anima, applica quelle tante delicatezza che ci compiacemmo donarti, onde emerga solo beneficio a suo favore, anche se, per ora, sa valorizzare le pene e non le gioie che le sono sempre pervenute dalla famiglia d'origine.
Ges
1826 - Ben venga il digiuno settimanale prospettato e iniziato da tua figlia! Vi sia però spirito adeguato, con contorno di gesti, parole, preghiere e azioni idonee, perché altrimenti sarebbe privo di senso, come penso possiate facilmente capire: capire, ovviamente, per agire di conseguenza.
Vi benedico!