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MORTIFICAZIONI (PENITENZE)

Gesù
1090 - Sii benedetta, e con te tutti quelli che accogli nel tuo cuore materno, quando per rispetto e amore della nostra volontà saprai sempre più mortificare il tuo io e debellarlo nell'accettazione sempre più immediata di una scienza delle cose diversa da quella che la tua ragione vorrebbe farti intendere.
Risorgi, risorgete dunque così e sarete con me, con noi per sempre nell'eternità!
20 maggio 1977
Durante la recita del Rosario in famiglia, al secondo mistero doloroso chiedo accoratamente a Gesù: "Dove e come, Gesù mio, ti colpisco di più? Con il mio orgoglio, vero?
Gesù
1098 - No, con la tua tristezza. Tu, che destinammo da sempre quale portatrice di pace tra gli uomini, dovresti procedere con coraggio, con serenità e con gioia; porterai così il bianco vessillo della fede che sempre più consoliderai nelle mortificazioni e nell’orazione, con il volto sorridente che così bene ti si addice, con la parola semplice e dolce che è balsamo per chi ti vuole ascoltare sia in casa che fuori, perché aprirà tanti cuori alla speranza e all'amore.
Gesù
1110 - Ora i vostri figli non rimandino più: ordine, rispetto, penitenze, preghiere, amore e aiuto reciproci; tutto questo, frutto peraltro di non trascurabile sacrificio, li porterà a quell'olocausto che è più gradito a Dio: la macerazione costante della loro volontà, che li guiderà man mano a un’imitazione sempre più perfetta del loro divino modello.
Gesù
1296 - La vostra umiltà sia fatta non solo di preghiere o di pensieri, ma sia testimoniata in azioni piccole o grandi, frutto di sacrifici continui e di continue penitenze sia spirituali che corporali nelle quali, come ben sapete, dovete costantemente macerare il vostro io per arrivare a quell'annientamento che è vera umiltà, che è vera base su cui costruire saldamente il vero “uomo nuovo” che il rinnovamento pasquale ogni anno liturgico vi invita a divenire.