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SPERANZA

Gesł
1508 - Perché invece di titubare o stentare a credere non vi ponete all'opera, iniziando o continuando (è sempre bello rinnovarsi e trovare formule nuove, più adatte al momento particolare di ciascuna delle vostre vite) questa metodologia, che poi altro non è che una dimostrazione di fede, di speranza e di amore verso Qualcuno che forse desiderate conoscere meglio e più concretamente, ma che purtroppo rifuggite come se fosse morte e non vita?
Gesł
1539 - Fede, speranza, carità; prudenza, giustizia, fortezza, temperanza.
Imprimetele indelebilmente nel vostro cuore! In virtù di queste sette proiezioni di vita soprannaturale, che dovranno permeare tutte le vostre azioni nel clima dell'amore misericordioso, ogni strada da voi intrapresa (svago, lavoro, ecc.) sarà quella giusta.
Gesł
1547 - Solo una quotidiana e cosciente esercitazione di preghiera-sacrificio-dolore-offerta potrà evitarvi decisioni avventate che porterebbero, se non la morte spirituale, certamente un accumulo di dolori molto diversi da quelli che può e direi deve sopportare e amare un vero cristiano: quei dolori che nascono non dal rincrescimento di aver comunque peccato, non dall'orrore di cadere e ricadere continuamente in peccati più o meno gravi offendendo così la nostra maestà, ma dall'indomabile orgoglio che porta a uno stato di tristezza senza speranza.
Gesł
1572 - “Resta con noi, Signore, perché si fa sera e la sera, la nostra ultima ora di vita, non sappiamo quando scoccherà e tu ci hai insegnato a chiedere che essa ci colga in un’ eventuale negligenza nei nostri doveri materiali piuttosto che in quelli di natura spirituale, come può essere l’ininterrotta testimonianza che, in ogni momento della nostra giornata, fino all'estremo respiro, abbiamo promesso, Signore, di offrirti in umiltà, in sacrificio, in purezza di cuore, in onestà, in fiducia completa, in completa, assoluta speranza che dalla fede nasce e, a essa sempre accompagnandosi, ci rende degni di assorbire il tuo amore.
Noi non potremo mai godere di questo tuo amore da soli, perché diventerà tanto prorompente da non essere più contenuto, a causa della sua natura divina, nell'involucro dei nostri miseri corpi umani; miseri ma pur sempre insostituibili tuoi strumenti, attraverso i quali tu operi nel mondo dei mortali per portarli al loro destino luminoso, meta delle loro anime immortali.
Resta con noi, Signore, non ci abbandonare anche quando noi, dimentichi del tuo amore, cerchiamo di tergiversare, come tu ci hai gentilmente detto per coprire con una parola abbastanza “leggera” la grave mancanza di chi, da troppo tempo, abusa della pazienza del Padre. Ne abusa in tanti modi diversi, perché la malizia dell'uomo è tanta e, quando si appoggia alle tentazioni, centuplica la sua forza distogliendo e dirottando l'effluvio di grazia conquistato sia attraverso la croce, nostro distintivo, sia attraverso i sacramenti che, se ben accolti e partecipati, sono veramente segno tangibile della misericordia immensa di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Paraclito”.