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ABBANDONO

Maria santissima
2126 - Come mi piacerebbe che ciascuno di voi, al mattino e alla sera, all’inizio cioè della giornata di lavoro e di convivenza con i propri simili e all’inizio della notte, quando più intensi sono i ricordi, le preoccupazioni e le tentazioni (se il sonno riparatore tarda a venire), come mi piacerebbe, dicevo, che dopo un breve, intenso silenzio d’amore, di adorazione, di ringraziamento, ciascuno di voi elevasse il suo grido di aiuto e di abbandono con le parole di antiche preghiere che cadono troppo spesso nel dimenticatoio - se mai furono conosciute - anche nei cristiani: “Signore, nelle tue mani affido il mio spirito”.
Gesł
2138 - Ma proprio allora, quando ti reputavi sola, io lavoravo per te, piangevo e gioivo con te, ti amavo insomma nel tuo tormento che, anche se “offensivo” nei miei confronti, mi confermava la tua umiltà, la tua purezza di cuore pur nel dibattersi, alle volte convulso, di quanto attorno a te e in te andava mano a mano concretandosi minando la tua pace, la tua gioia, il tuo abbandono.
Gesł
2144 - Preghiera e abbandono, preghiera e abbandono, preghiera e abbandono.
Gesł
2165 - A tuo conforto, pensa anche al dono immenso che Dio Padre volle elargire a tutti voi che ci amate, il dono troppo spesso misconosciuto dagli stessi presunti fedeli della mia Chiesa: il dono della preghiera, questo dono veramente potente, che unito alla perseveranza vi fa forti contro tutte le avversità sia spirituali che fisiche, avvolgendo sempre più strettamente il nodo dell’amicizia profonda che unisce l’uomo al suo Dio quando egli a lui si è abbandonato.