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DOLORE

Gesù
1870 - Vi benedico e benedico il tuo dolore di mamma che, pur ripetendosi nelle tante occasioni che i figli ti “offrono”, è quasi sempre da te sopportato e offerto come io desidero sia!
Gesù
1872 - Coraggio, ti ha detto or non è molto il tuo direttore spirituale. E quell’accenno a me abbandonato non ti ha aiutato? Coraggio, ti ripeto anch’io oggi! Non gioisci, finalmente, per essere fatta oggetto del mio amore, di quell'amore tutto particolare che amo riversare nei modi che già conosci su coloro che veramente mi amano? Mi amano, capisci? Mi amano a fatti, non a parole. E più i fatti sono dolorosi, più essi sono pegno sicuro di vita, di vita eterna!
Gesù
1924 - Ricorda più spesso, e ricordalo agli altri, la bella leggenda che ha un profondo e veritiero intento spirituale: all'anima affranta dal dolore, che si lamentava dell'abbandono in cui pensava di essere stata lasciata da me, io risposi indicandole le mie orme che accompagnavano le sue nel triste cammino della vita. All'ennesima lamentosa osservazione che ella, nei momenti di maggior bisogno, constatava a riprova del suo lamento che soltanto due orme segnavano il sabbioso terreno, dolcemente le rilevai che in quei momenti di particolare sofferenza, io, anziché affiancarla, l'avevo tenuta amorevolmente in braccio per lenire il suo tormento troppo grande ...
Il mio stato di salute fisica è un po' precario; sono indebolita, non riesco né a concentrarmi, né a sentirmi più vicina al Signore, pur nel silenzio e nei dolori, anche morali, causatimi da varie situazioni familiari; dolori che peraltro continuo a offrire a Gesù. Dopo aver recitato le tre parti del santo Rosario, apro a caso il Vangelo e leggo l'episodio dell'emorroissa e della figlia del capo della sinagoga.
Gesù
1944 - “Non temere, continua solo ad aver fede”. Così al capo della sinagoga.