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DOLORE

Gesù
1250 - Se invece la preghiera è stata spesso trascurata o fatta in superficie e inquinata da tanta partecipazione di elementi umani, ecco che allora egli deve rivedere tutto, non paventando lo sforzo evidente che questo gli comporterebbe, ma affidandosi con infinito abbandono e fiducia illimitata nelle braccia della mia e vostra tenerissima madre, che lo renderà più forte, sicuro e sensibile particolarmente non alle sensazioni del proprio io, ma all'ascolto in serenità della parola di Dio, parola che non dà affanni, non dà incertezze, non dà dolore, ma solo pace, tanta da riempire il cuore ed espanderla al di fuori a beneficio, esempio e conforto ai fratelli, ai quali, alle volte, basta così poco di un'anima serena, coerente e forte per rinsavire e avviarsi essi stessi verso la strada del Signore.
Gesù
1257 - Quante volte nell'accettare il mio invito a mensa avete trascurato di misurare la potenza del vostro dolore, la forza del vostro pentimento e la fermezza della vostra volontà di non più mancare, di non più flagellarmi con piccoli o grandi colpi di frusta, di non più aiutare i miei accusatori a premere la corona di spine sul mio capo, a sputarmi, a dileggiarmi e a crocifiggermi?
In cripta, presso la tomba di mons. Escrivà. Chiedo a Gesù tanta pietà e perdono per quelle che ritengo mie incapacità di amare bene i figli.
Gesù
1263 - Non dimenticare mai che è per il tuo dolore accorato che tutti i tuoi peccati ti sono stati, ti sono e ti saranno perdonati, se continuerai ad amarmi in questo dolore sentendoti veramente mia preziosa collaboratrice, perché corredentrice.
Gesù
1266 - “Effetà” (vedi episodio del Vangelo: Marco 7,31-37), dunque, miei cari; “effetà” per le vostre orecchie, “effetà” per i vostri occhi, affinché possiate scoprire sempre più frequentemente i dolori nascosti dei vostri fratelli - prima di tutto in famiglia - il loro bisogno di aiuto, il loro commovente S.O.S. che troppo spesso, purtroppo, rimane inascoltato.