717 - Sappia il vostro figliolo di quanto si compiacque il mio cuore della sua commozione e della partecipazione viva, sentita e sofferta a una cerimonia che per molti fu giudicata solo un pesante dovere, ma che per lui rifulse di quella luce che, trascendendo l'umano significato, gli avvalse la considerazione del Padre, che sempre premia chi fa vivere in sé lo spirituale che egli vi immise.

1059 - Raccomando ora l'esame di coscienza a te, ai tuoi figli e a tutti gli altri, non escluso i miei che non lo fanno con la dovuta assiduità e profondità: non sempre; è invece il primo e fondamentale punto che ci dà la misura della nostra umiltà e ci avvia, a questa arrivando, alla vera partecipazione al mistero del Cristo.

1187 - Rimanete sotto la guida del buon Pastore e lasciate che la Chiesa, il Vangelo del figlio di Dio, lo Spirito Santo - che è l'amore tra il Figlio e il Padre e tra la santissima Trinità e tutti i suoi figli dovunque si trovino - guidino la vostra vita a seconda delle caratteristiche particolari di ciascuno di voi.
Su voi individualmente, infatti, è il disegno del Padre, che da ciascuno aspetta la sua particolare e singolare partecipazione e a ciascuno - non a un gruppo o a un’associazione - chiederà conto alla fine della vostra vita.

1255 - Quando vi avvicinate al mio santo altare, fate che riviva in voi, con la solennità e il fascino di una prima volta, la memoria dell'ultima mia cena con gli apostoli, figli e fratelli da me prediletti, onde la vostra partecipazione alla mensa sia viva, vera; come se le mani del mio sacerdote fossero le mie mani e la voce della sua consacrazione la mia voce, così che veramente viviate quel prezioso momento senza mai dimenticare, nel contempo, la tristezza infinita che traspariva nella mia voce quando vi annunciavo che qualcuno di voi mi avrebbe tradito.