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ADORAZIONE

Io e i miei figli siamo inginocchiati durante la consacrazione; penso alla novena che sto facendo al fondatore dell'Opera.
J. Escrivà
1079 - Come sarebbe bello che i tuoi figli stessero sempre così: l'anima prona in umile adorazione del loro Dio, il corpo ben eretto nella triplice qualifica di sacerdote, profeta, re. Qualifica e dignità che l'uomo riesce (e come bene!) a dimenticare e a calpestare (come bene e spesso!), dimentico com'è, troppo frequentemente, della sua origine divina.
Maria santissima
1427 - Se poi a questo tipo di preghiera aggiungerete l'apporto di sacramenti santamente vissuti e praticati, ebbene vi assicuro che ciascun cristiano - davanti al Tabernacolo e solo lì, adorante il figlio mio, Dio mio e vostro, vivo come lo vidi bambino, adolescente e uomo; vivo come lo adorai piangendo nel momento dell'estremo sacrificio; vivo come lo rividi nella resurrezione; vivo come è nella luce sfolgorante della santissima Trinità - troverà la soluzione di tutti i suoi problemi umani, la gioia inesprimibile della sua personale partecipazione al sacrificio e al trionfo del Cristo nostro Salvatore e Signore, la molla che lo farà scattare a razzo in traiettoria rapida e sicura verso il cielo cui appartiene.
Ciascun cristiano si staccherà così di colpo da quella fanghiglia che lo tiene aderente e perciò, anche se solo in parte, ancora attaccato alla terra come non vorrebbe, come non vuole il suo Dio, né la sua mamma celeste, “mediatrice” fra lui e Dio, unica e inesprimibilmente gioiosa meta.
Gesù
1573 - Fratelli miei: siete in cammino, già ve lo dissi, in un cammino che solo voi potrete accelerare, che solo voi potrete in ogni momento della vostra vita abbellire con i fiori della riconoscenza, dell'adorazione, del ringraziamento e dell'offerta e che ogni giorno più speditamente vi porterà a gustare, è bene ripetervelo, dolcezze di paradiso.
Maria santissima
2126 - Come mi piacerebbe che ciascuno di voi, al mattino e alla sera, all’inizio cioè della giornata di lavoro e di convivenza con i propri simili e all’inizio della notte, quando più intensi sono i ricordi, le preoccupazioni e le tentazioni (se il sonno riparatore tarda a venire), come mi piacerebbe, dicevo, che dopo un breve, intenso silenzio d’amore, di adorazione, di ringraziamento, ciascuno di voi elevasse il suo grido di aiuto e di abbandono con le parole di antiche preghiere che cadono troppo spesso nel dimenticatoio - se mai furono conosciute - anche nei cristiani: “Signore, nelle tue mani affido il mio spirito”.