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SAN JOSEMARIA ESCRIVA' DE BALAGUER

J. Escrivà
1057 - Continui a crucciarti per quel “te quiero; repetite” di ieri. Forse che Bernadette si rifiutò di mangiar l'erba al comando della sua Signora, anche se non capiva il significato di quel comando? E dire che sei da tempo alla scuola divina e direttamente, con quel famoso filo rosso; vedi di essere più semplice, di meglio adeguarti così alle parole che scrivi per meglio abbandonarti alla volontà del Padre.
J. Escrivà
1058 - Se io avessi, ogni volta, messo in forse il sentimento che mi spingeva ad operare, credi che oggi i miei figli sarebbero tanti e buoni?
Abbandonati, figlia, alla volontà di Colui che da tanto ti ha addestrata: non resistergli più con la tua piccola logica terrena.
Presso la tomba di mons. Escrivà, penso: Padre, tu hai scritto e fatto grandi cose: perché non le hai divulgate maggiormente? Perché non hai avuto più fretta, come pare facciano anche i tuoi sacerdoti? Sai quanto bene in più!
J. Escrivà
1067 - Figliuola mia carissima, la prudenza ha guidato i nostri passi, spesso intrisi di amarezza e di dolore e quel senso di “chiusura” - che tu e altri non a torto ravvisate - è stato forse un nostro baluardo, la nostra difesa verso il mondo anche cattolico, che non ci accoglieva in “apertura”, come era nel nostro desiderio e nella nostra natura.
J. Escrivà
1068 - Lo capisci, vero, la lotta che ho dovuto sostenere con me stesso, che bruciando d'amore avrei voluto incendiare il mondo? E il dolore conseguente?