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PRESUNZIONE

Ho letto alcuni “scritti” e li reputo troppo “semplici” in confronto alle omelie di molti sacerdoti.
Ges
1748 - E non pensi che il Vangelo stesso letto con occhi disincantati e con cuore colmo di sufficienza e presunzione - caratteristiche dei saccenti della terra - costituisce un insieme di parole troppo semplici (semplicistiche, hanno anche detto) e non la Parola vivifica e salvatrice come invece dovrebbe essere accolta?
Che importa poi se attraverso gli “scritti” si salverà anche solo un'anima su cento o su mille?
Abbiamo bisogno di aiuti, deboli come siamo, e non li cerchiamo....
Ges
1753 - Proprio così! Voi siete ricchi: ricchi dell'Antico Testamento, ricchi del Nuovo, ricchi della parola che ogni giorno potete ascoltare nelle omelie, ricchi di sacerdoti, pur nella carenza attuale di vocazioni, ricchi di chiese liberamente aperte a tutti e così tremendamente deserte, anche quando appaiono frequentate nei giorni di precetto, tanto è il vuoto, la superficialità e la presunzione dei presenti, nella loro quasi totalità.
Ges
1829 - Non scenda mai la notte sulla giornata vostra senza che ne abbiate esaminati tutti i momenti, affinché vi sia più facile sia la correzione dei mali commessi che l'attuazione dei propositi per ovviare alle carenze riscontrate.
E ogni giorno segni un punto in più a vostro favore, perché non avvenga che, fermandovi soddisfatti su una posizione raggiunta, aggiungiate il peccato di presunzione ai tanti già commessi e, talvolta, superati.
Ges
2087 - Tu sai quanto noi ti amiamo, piccola creatura! Non sai, anzi non sapevi, che in forza di tanto amore noi accoglievamo con gioia il dono di te stessa, centuplicando così la grazia che su te volemmo profondere: ma su tutta te stessa!
Tutta, sempre, senza soluzioni di continuità, perché il nemico delle vostre anime si insinua agevolmente anche nei più piccoli interstizi di spazio e di tempo, specialmente quando credete di poter abbassare la guardia. Residuo, questo, di una presunzione - in alcuni casi inconscia - di poter da soli affrontare il combattimento che non dà tregua né respiro, cui tu non devi dare tregua né respiro se vuoi donarti tutta, tutta, al nostro cuore, che così esige nel grande mistero d’amore che ci unisce alle nostre creature.