380 - Disponete delle vostre ricchezze materiali nel modo che più credete confacente al vostro stato, al tenore della vostra vita e all'educazione che intendete dare ai figli: il tutto con serenità e soprattutto con umiltà, con animo assolutamente e sempre colmo di amore e di riconoscenza per il Fattore vostro, che tanti doni volle elargirvi.
Accoglieteli e profondeteli questi doni a piene mani a tutti, in tutti effondendo l'effluvio della grazia divina, che deve ridondare sempre in voi: umiltà, riconoscenza, amore; e via, via da voi risentimenti, orgoglio, affettazioni e malignità!

388 - Il mio Signore vi vuole più forti, più fermi e più capaci di prendere decisioni con tutte le loro conseguenze. Vi vuole più uomini, più lottatori decisi, perché meglio sappiate assaporare le vittorie sul male, sugli altri, su voi stessi.
Vi benedico!

390 - Ricordare i propri errori per non più ripeterli; ricordarli quando al labbro verrebbe qualsiasi critica, anche minima, anche bonaria critica del fratello che manca.

391 - Ricordare i propri errori onde temere il giudizio divino, aspirare alla sua misericordia, rievocando il pietoso monito che tramite il Figlio così volle che noi gli ripetessimo e che, ahimè, troppo spesso non ricordiamo: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.