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GIOIA (LETIZIA)

San Gioacchino
1038 - Gradirei vi rivolgeste anche a me, per quell'affetto familiare che potrebbe farvi fortemente pregustare le gioie che sanno di cielo e che, moltiplicandosi attraverso le tante croci che vi saranno date, vi farebbero già vivere un po' di Paradiso in questo vostro mondo che di Paradiso non ne sente né vuole nemmeno sentir parlare!
Gesù
1093 - Povertà: quella povertà che non è solo distacco dai beni, ma anche dagli affetti più veri e più santi per amore di quel Padre che tanto vi ha donato, vi dona e vi donerà, così che ogni pena, al confronto, dovrà d'ora in poi sembrarvi, come è, segno della Sua particolare predilezione e perciò stesso fonte di continua e sempre crescente gioia. Prima di tutto gioia di riconoscenza e poi d’amore per il divino Amore, che tanto vi ha prediletti.
Vi benedico!
20 maggio 1977
Durante la recita del Rosario in famiglia, al secondo mistero doloroso chiedo accoratamente a Gesù: "Dove e come, Gesù mio, ti colpisco di più? Con il mio orgoglio, vero?
Gesù
1098 - No, con la tua tristezza. Tu, che destinammo da sempre quale portatrice di pace tra gli uomini, dovresti procedere con coraggio, con serenità e con gioia; porterai così il bianco vessillo della fede che sempre più consoliderai nelle mortificazioni e nell’orazione, con il volto sorridente che così bene ti si addice, con la parola semplice e dolce che è balsamo per chi ti vuole ascoltare sia in casa che fuori, perché aprirà tanti cuori alla speranza e all'amore.
Gesù
1100 - Povere, care, sante mamme, quelle terrene, che nella gioia, nel sacrificio e nel dolore - più spesso purtroppo nei due ultimi aspetti - sanno rassomigliare tanto alla loro mamma celeste, corrispondendole, in collaborazione stretta di redenzione, i frutti delle tribolazioni superate per amore di quel Padre che continua ad amare tutti, tutti, nonostante tutto! Frutti preziosi, che sono la vera corona degna di tanta madre.