644 - “Ma non hai ancora capito che questa è la tua croce?”. Ti ripeto esattamente la frase del mio santo figliuolo Pio (Padre Pio da Pietrelcina) a distanza ormai di decenni. Non hai ancora capito che questa è la tua croce e che dovresti amarla non tanto per la sofferenza che ti dà, quanto perché diventerà mezzo per la tua pace eterna, se muterai atteggiamento verso di essa?

667 - Avrai tutto ciò che mi chiedi, riuscirai in qualsiasi tua iniziativa soltanto se vivrai sempre in spirito di carità, di sacrificio e di abnegazione, mentre la tua volontà, sempre più ogni momento provata, troverà nel continuo martellamento una fonte di insostituibile gioia, così che ogni piccola o grande croce ti parrà un segno particolare, e perciò agognabile, dell'amore che Dio porta a te, sua misera ma amatissima creatura, tanto più amata quanto più morta a se stessa per amor suo.

698 - E io vi dico, figliuoli: niente al mondo vale se non la preparazione più accurata alla vera vita futura! Ciò che dovete pur fare in quella terrena nei compiti specifici di ogni giorno, eseguitelo con il maggiore impegno possibile come dall'alto vi è richiesto, ma nella luce del Signore e con lo sguardo rivolto sempre all'alto, così che ogni preoccupazione vi appaia minima e accettabile, come scontata e gradita perché segno della croce; piccoli e grandi segni che, se accolti come volontà del Padre, segneranno il ritmo forte e possente del vostro passo nel cammino verso di lui.
Oh, ascoltate il ritmo e il suono di questi passi e auguratevi che siano tanti, forti e sicuri!

714 - Oh, vi prego, non abbandonate il mio divin figlio, il divino Re, che piange ancora sulla croce e che per tanto tempo chiederà il conforto della vostra croce sopportata con rassegnazione e con serenità per vincere i tanti nemici che offuscano e ottenebrano le sacre vie che conducono al cielo: al cielo, alla vita eterna, che sarà il vostro sicuro rifugio se con sicura fede e illuminati dallo Spirito Santo avrete sopportato i pesi del vostro cammino.