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CORREDENZIONE

In casa di un'amica, gravemente malata.
Maria santissima
502 - “Siamo dei malati: siamo tutti dei malati; tutti, più o meno e con piaghe più o meno evidenti. Abbi pietà di noi, o nostro amatissimo Gesù, tu che fosti ricoperto di piaghe per tutti i mali che incombevano sull'umanità, per tutti i mali che ancora incombono su di essa. Per quei dolori, Gesù, ti scongiuro, rendici coscienti dell'entità vera dei nostri apparenti mali, così che, attraverso la sopportazione di quelli e la loro offerta, noi ci rendiamo degni di quel meraviglioso miracolo di corredenzione cui volesti farci partecipi. Te ne preghiamo, Gesù, solo per quell'infinita bontà per cui volesti trarci dal fango del peccato, che ci allontanò dalla tua perfetta creazione”.
Dio
875 - Non aspettarti né onori, né gloria e nemmeno soddisfazioni umane, se vuoi essere veramente della nostra stirpe, della forte stirpe dei Padri della Chiesa, ma sempre e soltanto sofferenze fisiche e morali, sopportate nel mio nome in serenità di spirito e in bellezza di apparenze, perché non si dica di te che soffri perché vuoi redimere e redimerti: questo è invece l'unico monito che io invio tramite te a tutti i cristiani, se volete essere veramente corresponsabili e corredentori nel piano di riabilitazione-riconciliazione fra me e voi tutti che affidai al mio figlio prediletto.
Gesù
944 - Ma affrettate i tempi, perché noi tutti, e già ve lo dicemmo, abbiamo bisogno della vostra testimonianza; io in particolare, per quella vostra parte di corredenzione che già vi assegnai. E il vostro padre terreno, che cominciò troppo tardi a pregustare le dolcezze del nostro vero regno, sarà il primo a gioirne, egli che da solo - pur tra incertezze, dubbi e “contestazioni” profonde - aveva raggiunto un grado di umiltà interiore che ancora voi non possedete, ma che, con il suo esempio, sarà il vostro traguardo più prossimo e, con esso, il primo gradino ben saldo della scala della vostra crescita.
In cripta, presso la tomba di mons. Escrivà. Chiedo a Gesù tanta pietà e perdono per quelle che ritengo mie incapacità di amare bene i figli.
Gesù
1263 - Non dimenticare mai che è per il tuo dolore accorato che tutti i tuoi peccati ti sono stati, ti sono e ti saranno perdonati, se continuerai ad amarmi in questo dolore sentendoti veramente mia preziosa collaboratrice, perché corredentrice.