593 - Va' pure, figliuola! Non mancare alla liturgia che giustamente dovrai seguire con i tuoi in questa Pasqua, se volete che sia Pasqua vera per voi e per le vostre creature. Vedi? Solo la tua preparazione remota, che pure nulla ha tolto agli impegni materiali, ti porta al contatto con il tuo Dio: insegnalo al tuo sposo e ai tuoi figli.
Ti benedico!

594 - Compi il tuo lavoro con scrupolo, con tutto lo scrupolo che puoi, senza incertezze, senza tentennamenti e senza recriminazioni: è di questo che ti verrà chiesto conto minutamente nell'esame finale, e niente sarà più dolce per te del conseguimento della laurea ad honorem di mamma perfetta secondo la legge del tuo Signore.

595 - Tu e il tuo sposo avete già avuto tanti insegnamenti attraverso gli “scritti” e dovreste finalmente estenderli con discrezione, ma con vigore, ai tanti genitori, che si trovano nelle vostre condizioni: hanno buona volontà, ma spesso si limitano al grido di dolore, senza prendere in serenità e tempestività i provvedimenti di volta in volta necessari per correggere questo o quel difetto e per indirizzare giustamente i propri figli nell'aspro, ma sicuro cammino che conduce alla vita eterna.

597 - Lo sguardo sia sempre fisso alla meta che vi siete proposta o comunque assunta e scelta come gamma di doveri da compiere: l'educazione dei figli, l'esemplarità della vostra condotta di sposi in casa e fuori, più in casa che fuori perché, per la famosa legge dei vasi comunicanti, niente può fuoriuscire se non c'è pienezza; ma non solo in te o nel tuo sposo, bensì in tutti e due, figli cari. Cari, nonostante tutto, e meritori, comunque, del nostro affetto, tanto più che, sotto la nostra scuola, vi state avviando sempre più rapidamente alla meta che vi ho ricordato.