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BENE

Solo il pensiero di Gesù, dei suoi patimenti anche fisici subiti per amor nostro (per amor mio!), mi dà conforto e mi sprona a desiderare più dolori da sopportare per amor suo. Penso: ma con cautela, Gesù mio, con cautela, perché sono troppo debole; e se lo spirito chiede, la carne respinge…
Ges
2164 - Ma anche questo ti rafforza nel tempo e tu, lo so bene, resisterai e mi amerai sempre di più proprio attraverso tutto quanto ancora ti donerò; quel tanto, nel male e nel bene, che tu comunque potrai sopportare, perché così è nei nostri disegni.
Ges
2171 - Se crede di volerlo veramente, egli ponga tutti i pregi che immettemmo in lui - e che gli sono finora serviti al lavoro materiale realizzato - al servizio anche del suo maggior bene spirituale, così che l’un campo potenziando l’altro, egli potrà, fra gioie e dolori, fra successi e delusioni che sono trama di ogni vita veramente vissuta, divenire, nel campo che ama, strumento di trasmissione su vasta scala di tutti quei valori la cui perdita oggi è tanto evidente da suscitare ovunque, più che per il passato, fame e sete del Dio vivente di cui fui Verbo incarnato.
Da giorni, prego intensamente e miratamente: dimmi tu, Gesù, a proposito del rapporto fra “Scritti” e Opus Dei, auspicato dallo stesso mons. Escrivà fin dall’aprile del 1976, che cosa vuoi che io faccia? Allontana da me i soliti dubbi sugli “scritti” e aiutami, te ne prego! A te affido il mio spirito, abbi pietà di come sono e fa’ che nulla faciliti l’attuazione della mia volontà, ma solo la tua si manifesti e mi guidi!
Ges
2180 -

Sono passati alcuni dei vostri anni e il tempo può avere diradato timori e pudori che ancora amareggiano “el padre”, che tanto ha fatto per te e per loro specialmente negli ultimi anni precedenti la pubblicazione degli “scritti” (pubblicazione avvenuta nel 1994), aspettando con gioia il momento in cui compiacersene con te e tutti i suoi figli per il compimento di quanto ti era stato richiesto dal Padre che sta nei cieli per il bene tuo, dei tuoi figli, dei suoi figli e di tutti quanti ne avrebbero goduto i benéfici effetti, raggiunti dalla loro capillare divulgazione.

Mio marito
2206 - Quanti dolori in meno per me e, soprattutto, quanti dolori avrei risparmiato a te, mia povera, dolce, fedele, laboriosa sposa, che la tua vita interamente mi donasti in un’abnegazione di tutta te stessa per il bene mio e dei figlioli da Dio voluti per formare la famiglia ideale da lui desiderata, quale esempio in un mondo che già allora sentiva prossimo il disfacimento della pur piccola, ma importantissima cellula della società.