209 - Siate sereni in qualsiasi decisione che sarete per prendere, fiduciosi sempre nell'appoggio divino, nella certezza che il vostro esilio, pur tra le croci e gli ostacoli, è pegno di una migliore vita eterna.

210 - Siate certi che anche solo l'intensa preghiera e l'anima vostra sempre disposta all'umiltà, nel disprezzo più grande del vostro io, sapranno essere i vostri saggi e lungimiranti consiglieri. Ad ogni asperità, mirate in alto, mirate il crocefisso mio figlio e ditegli: “Grazie, grazie che fai sì che io un po' ti somigli. Ma quanto poco, Signore, ma quanto poco!”. Ripetete spesso questa preghiera-considerazione!

933 - Rafforzati da questa folgorante verità, siate luce a chi vi circonda e non stancatevi di propagare la fede, così che la giaculatoria: “Cuor di Gesù, confido e spero in te” - che troppo spesso fiorisce sulle labbra di tanti, ma che presto sfiorisce perché non ha radici nel cuore - vi suonerà non sterile parola, ma confortante certezza. Fiducia e speranza, che nell'umiltà dell'abbandono, irradieranno carità, quella carità che illumina e riscalda anche il più incallito dei cuori.

950 - Non sapete ancora con certezza che anche su voi Dio ha un piano preciso; egli aspetta solo che vogliate conoscerLo, amarLo e accettare il Suo disegno divino. Solo allora ne avrete la ricompensa. Ma è ovvio che non è nei bar o su di una pista da ballo o in vuote conversazioni che potrete ritrovarLo.