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MESSA

Alla fine della lettura del Vangelo durante la santa Messa, mi accorgo di non averla seguita quasi per niente, pur essendomene prefissata l'attenzione; accettando pur con rammarico l'ennesima distrazione, a maggior ragione mi prefiggo l'attenzione massima all'omelia... All'inizio di questa, invece, sono portata a considerare che, da mesi, le distrazioni durante il Vangelo, l'omelia, la meditazione e le preghiere e un'apatia generale sono all'ordine del giorno; allora chiedo accoratamente a Gesù: per quanto tempo ancora durerà questo stato di accidia che pure ho accettato come volontà di Dio, anche se dolorosamente?
Gesù
1775 - Fino a rendere più perfetta la tua umiltà, affinché sparisca il “diaframma” già ricordato e niente più si frapponga tra la tua anima assetata d'infinito e l'Infinito stesso. Cara ci è stata e ci è tuttora la tua umiltà ancora non perfetta, che sempre ti ha fatta sentire un niente.
Mio marito
1853 - Raccoglietevi più spesso in preghiera insieme, quanti più potete della famiglia; sia la vostra casa un centro di preghiera a cui parteciperanno via via i parenti acquisiti e gli amici, attratti dalla necessità assoluta della preghiera comunitaria, che non può esaurirsi nella mezz'oretta di Messa di precetto o anche quotidiana.
Maria santissima
1907 - E perché non approfondite - almeno quelli di voi che gustano la gioia di partecipare ogni giorno alla mensa cui il mio Gesù vi invita - le parole dei sacerdoti (di non tutti purtroppo), parole che vi aiuterebbero a meglio capirvi e così a meglio disprezzarvi per meglio crescere? Così oggi, per esempio: santi vuol dire separati, secondo la Bibbia, separati dal mondo perché riservati al servizio di Dio e del prossimo.
E questo concetto non si lega forse strettamente all'incisività di Paolo (S. Paolo), che pochi giorni or sono vi indicava come dovreste amare il prossimo? Non come amate Dio (sempre che lo amiate con tutto il vostro cuore, con tutta la vostra anima, con tutta la vostra mente), ma come amate voi stessi.
Gesù
2049 - Quanto siete ancora lontani dal compenetrarvi nel possente e dolcissimo mistero della santa Messa, che ha rinnovato, rinnova e per sempre rinnoverà per voi la gioia della mia consacrazione, di me che tanto vi ho amato, vi amo e vi amerò per quel comandamento emanato da Dio Padre, che nei secoli ha voluto eternare l'olocausto dell'unigenito suo figlio e la sua gloria, cui tutti siete chiamati a partecipare.