471 - Ti parlo (si rivolge al parroco in questione) attraverso un'anima che non ha visto il mio pianto e che tu, in un certo senso, potresti giudicare scettica, anche perché non facilmente entusiasmabile, pur rimanendo ferma nella sua fede in me, nei miei “scritti”, e tormentata perché non giunge ad attenervisi.

472 - Siile tu d'esempio, dille tu, che sei Pastore, la parola umana che possa scuotere e lei e il suo compagno al punto da far sì che il significato dei lunghi "scritti" che da tempo io ho loro dedicati sia chiaro ed inequivocabile.

493 - Avete poi il dono prezioso e raro degli “scritti” (ecco un ulteriore raggio), che nonostante palpabile, come lo sono i vostri bimbi, e quindi inequivocabile, continua a tenervi incerti sulla benevolenza del buon Pastore, tremebondo per le sue pecorelle smarrite o che stanno per smarrirsi.

494 - E voi oscurate questo dono con il buio della vostra indifferenza, tanto più colposa ora che ne siete stati avvertiti e tanto più ridicola poiché vi lamentate sempre della vostra solitudine e dell'abbandono di Dio nelle vostre pesanti croci.