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SCRITTI

Ho un ritorno della solita incredulità sugli “scritti”.
Ges
1862 - Già agli albori della tua vita, sommessamente ti chiamai: ti volevo tutta per me, in un servizio di laicato anch'esso agli albori rispetto ad oggi.
Ma tu eri proiettata nel tuo futuro umano con le mille possibilità che ti avevo trasmesso alla nascita, possibilità che in molti campi ti avrebbero portato a sicuro successo nel mondo, quel successo umano di cui fosti per mia volontà protagonista nei diversi momenti della vita, pur non intaccando l'umiltà e la purezza del tuo cuore, così che poi fosti disponibile anche a tutto ciò che la tua ragione umana non poteva capire.
Ges
1863 - Adesso, fortificata anche se non completamente - per la mancata tua perfezione nell'aderire incondizionatamente agli “scritti” che da circa quarant'anni ti proponemmo - devi prestare assoluta fede a quanto io ti comando, dal momento che ormai sai che sei tutta, ripeto, tutta al mio servizio.
Vado alla santa Messa nella cripta dove è la tomba di mons. Escrivà.
J. Escriv
1864 - E io ti dico di perseverare senza stancarti mai; e io ti dico di bussare finché non ti sarà aperto, sempre tuttavia secondo le direttive del padre spirituale che guida il tuo passo in questa fase del lavoro a te affidato.
Va', figlia, con la mia benedizione che trasmetterai a tuo figlio e a chi, dopo, vedrai dei miei.
Ges
1871 - Tutto va secondo quanto predetto (si riferisce al lungo e faticoso iter per la pubblicazione di questi “scritti”). Ciò che ancora manca è la disponibilità piena ad accogliere in serenità gioiosa anche ciò che appare contrario ai vostri “ben pensati” programmi, pur essendo questi conseguenti a indizi ben precisi.