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INCREDULITA'

Mentre prego sulla tomba di mons. Escrivà, “sento” imminente un nuovo “scritto”; cercando nella borsetta una biro, ne trovo una rossa che di solito non porto con me.
J. Escriv
1042 - Sì, queste mie parole scrivile in rosso (mi è sempre piaciuto questo colore, come tutti quelli vivaci del resto) perché voglio che si imprima, come a caratteri di fuoco, quanto ora ti detterò, benedetta dal Padre, tu che ti offri, anche quando umanamente incredula, a questo servizio.
Gesù mi invita a scrivere, nonostante io sia bendata per il forte male agli occhi, che mi affligge da una settimana. Gli chiedo allora: come posso scrivere in queste condizioni?
Ges
1669 - Provaci e vedrai. Non credere di poter continuare così con la tua incredulità se, come dici, mi vuoi costantemente vicino, se, come dici, ambisci conoscere solo ed esclusivamente la mia volontà per attenerti ad essa compiutamente nella serenità che ho promesso ai forti. Essi, nella loro debolezza, hanno scelto di appoggiarsi a me, dimostrando così forze insospettate e insospettatamente più che valide per vincere il vostro mortale nemico per me, solo per me e per la mia gloria infinita!
Ges
1672 - “Da come si amano...”. Questo, invece, era il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi e da questo trarranno la certezza della vostra discendenza divina. Soltanto questo i figli di Dio prescelti e redenti dal mio sangue preziosissimo avrebbero dovuto fare per attrarre al mio cuore l'amore di tutti gli abitanti della terra... E invece quanti Giuda... non meno improbi, non meno spergiuri, non meno increduli della mia misericordia!
Ho un ritorno della solita incredulità sugli “scritti”.
Ges
1862 - Già agli albori della tua vita, sommessamente ti chiamai: ti volevo tutta per me, in un servizio di laicato anch'esso agli albori rispetto ad oggi.
Ma tu eri proiettata nel tuo futuro umano con le mille possibilità che ti avevo trasmesso alla nascita, possibilità che in molti campi ti avrebbero portato a sicuro successo nel mondo, quel successo umano di cui fosti per mia volontà protagonista nei diversi momenti della vita, pur non intaccando l'umiltà e la purezza del tuo cuore, così che poi fosti disponibile anche a tutto ciò che la tua ragione umana non poteva capire.