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ASCOLTO

Il mio pensiero commosso e riconoscente va a Gesù: come sei buono! Dopo più di quarant’anni ancora mi parli attraverso tante anime sante oltre che direttamente! A me poi, così misera, così “niente”!
Ges
1896 - E io ti ringrazio per la tua gratitudine! Sai a quanti voglio far sentire la mia voce che è in loro, nel profondo delle loro coscienze, ma essi non l’ascoltano, non sanno o non vogliono.
Manca in essi l'umiltà, anche in molti che si professano cristiani, anche in molti (ahimè!) a me interamente consacrati; domina allora in essi la superbia, che già fece cadere il più bello, il più puro degli angeli che Dio Padre aveva creato.
Durante il ritiro spirituale, chiedo accoratamente: come posso migliorare, data la stasi degli ultimi mesi, che fa seguito a un’aridità dello spirito che permane da qualche anno?
Ges
1910 - Incomincia con il tacere i tuoi sentimenti e i tuoi risentimenti; osserva attorno a te e ascolta; le tue parole, rade e pensate, siano frutto di questa osservazione e di questo ascolto illuminato dalla presenza del tuo Signore che avrai cura di tenere sempre in te, nella sua grazia.
Sono disponibile e lo sai; che devo fare?
Ges
1935 - Tu, niente! Sono io, se hai capito bene quanto detto sopra, a guidarti; a te è richiesta la costanza nell'ascolto affinato delle nostre parole e dei nostri impulsi.
Ges
1938 - Mi chiedi guida, maggiore chiarezza di guida e poi sei tu, tu che mi sfuggi, saltando da quella prima invocazione a mille futili cose che distornano la tua mente e il tuo cuore dall'ascolto, anche prolungato alle volte, della Parola che, quasi inavvertitamente ma costantemente, ti suggerirebbe or l'una or l'altra azione da attuarsi, azione che io così svolgerei attraverso te.