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DEBOLEZZA (E) (FRAGILITA')

Gesù mi invita a scrivere, nonostante io sia bendata per il forte male agli occhi, che mi affligge da una settimana. Gli chiedo allora: come posso scrivere in queste condizioni?
Gesù
1669 - Provaci e vedrai. Non credere di poter continuare così con la tua incredulità se, come dici, mi vuoi costantemente vicino, se, come dici, ambisci conoscere solo ed esclusivamente la mia volontà per attenerti ad essa compiutamente nella serenità che ho promesso ai forti. Essi, nella loro debolezza, hanno scelto di appoggiarsi a me, dimostrando così forze insospettate e insospettatamente più che valide per vincere il vostro mortale nemico per me, solo per me e per la mia gloria infinita!
Maria santissima
1685 - Il giorno non tramonti, se prima non vi sarete realmente raccolti in voi stessi con proponimenti nuovi, più che rinnovati; con una volontà più pronta a vincere pigrizie-tentazioni, con una certezza in voi che fortifichi la vostra innata debolezza: la certezza che io e tutti di quassù vi aiuteremo fortemente, sol che voi ce lo chiediate con preghiere, sacrifici e rinunce a non finire: quotidianamente più volte, per intenderci.
Vi benedico!
Maria santissima
1756 - Solo così, consci di un'umiltà di cui forse ancora ignorate perfino l'identità, potreste sperare di essere introdotti alla conoscenza dei misteri dell'Eterno con quel timore rispettoso e reverenziale che non tutti sentite, sordi nella quasi totalità alle nostre parole direttamente a voi rivolte attraverso gli “scritti”. Sordi e perciò incapaci di sconfiggere le dure resistenze del vostro io, il più temibile dei vostri nemici, che s'identifica con il vostro più acerrimo nemico che sogghigna a ogni vostra debolezza e trionfa a ogni vostra caduta.
Gesù
1774 - Meritereste allora per voi tutte le promesse da me fatte e tutta la compiacenza del vostro Dio, che è così onnipotente da imporre, attraverso le vostre preghiere, la sconfitta definitiva del vostro io e talmente misericordioso da intenerirsi alle vostre debolezze, debellandole quasi perfettamente. E il quasi, lo sapete bene ormai, è strettamente conseguente alla perfezione o meno della vostra docilità nel seguire con attenta diligenza le divine ispirazioni che di volta in volta guideranno le vostre azioni.
Vi benedico, fratelli miei carissimi!