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DOLORE

J. Escrivà
1389 - Vi benedico nell'atmosfera di commossa e muta partecipazione del vostro padre terreno, che vi ama, compatisce - e cioè patisce con voi - in ogni prova che ciascuno sente dolorosa, e con me vi esorta a discernere, senza più tentennamenti, l'essenza dei valori per scoprire l'autenticità di quelli veramente validi e a quelli attenersi per non sviare e non lasciare - o per lo meno prolungare - quel cammino che foste invitati a percorrere velocemente.
Accetta, Dio mio, le preghiere che ti rivolgo, tramite la madre di tuo figlio, per noi tutti di famiglia e per quelli che a me si raccomandano.
Dio
1419 - E voi accettate sacrifici, umiliazioni, penitenze, dolori fisici e spirituali per quella collaborazione che vi porterà a godere nel mio Regno la vera e unica felicità cui la vostra natura umana può aspirare.
Gesù
1477 - E così, nel corso dei secoli, l'Amico, il Fratello, il Salvatore che essi avrebbero dovuto riconoscere in me, non divenne che un nemico da temere, da perseguitare, da uccidere. La Parola mia salvifica non fu recepita che da pochi e il dono che lasciai in memoria di me fu spesso, durante i secoli come ancora oggi, segno di dolore anziché di gioia, perché portò condanna anziché pace, la mia pace. In questo senso vi ho parlato nei secoli con amore e con autorità, sapendo cioè che, seguendo la mia parola, perseguivate solo il vostro bene.
Gesù
1481 - Ciò non vi impedirà - rassicuratevi, rassicurate la vostra umanità che tende congenitamente all'egoismo, alla fuga dal sacrificio e dal dolore - di godere delle gioie sane e pure della vostra vita, piccole oasi di riposo per riprendere con maggior lena il cammino della via stretta, ma sicura, che vi porterà alle mete agognate.