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TRINITA'

Maria santissima
1310 - Abbiate fiducia nel mio cuore immacolato, siate semplici e puri come colombe; fluite lietamente attraverso i cammini della vostra vita con il sorriso sulle labbra e tanta dolcezza nel cuore, una dolcezza che non lascia spazio che all'amore vero, quello che, a imitazione del divino amore, non sa che pensare bene di tutti i fratelli e a tutti vorrebbe donarsi con pienezza d'intenti!
Così piace al mio cuore di mamma, che è madre di tutti, cominciando dai peccatori, e al cuore del mio e vostro Gesù, che sa quanto dolore verrebbe tolto al Padre, se una sempre più folta schiera dei figli che mi affidò si arrendesse alla forza della santissima Trinità.
Mio marito
1327 - Siate vere fiaccole, veri portatori di pace e veri rappresentanti di quel Cristo che tardi conobbi, ma al quale subito andò il mio amore e la mia malformata volontà, nella speranza, che non fu delusa, che almeno questa - fortissima più che la fede che purtroppo avevo tormentatissima - mi portasse sulla via maestra e soprattutto mi consentisse la fedeltà fino alla fine, come appunto mi fu concesso.
Vi benedico nel nome della santissima Trinità. A presto!
Maria santissima
1418 - La santissima Trinità imperi su di voi: il Padre con la sua potenza e misericordia infinite, il Figlio con la sua mitezza e umiltà di cuore, lo Spirito Paraclito con il suo amore consolatore. E io, vostra umilissima e potente mediatrice, vi terrò stretti al mio cuore immacolato, vi coprirò con il mio manto per difesa e conforto.
Maria santissima
1427 - Se poi a questo tipo di preghiera aggiungerete l'apporto di sacramenti santamente vissuti e praticati, ebbene vi assicuro che ciascun cristiano - davanti al Tabernacolo e solo lì, adorante il figlio mio, Dio mio e vostro, vivo come lo vidi bambino, adolescente e uomo; vivo come lo adorai piangendo nel momento dell'estremo sacrificio; vivo come lo rividi nella resurrezione; vivo come è nella luce sfolgorante della santissima Trinità - troverà la soluzione di tutti i suoi problemi umani, la gioia inesprimibile della sua personale partecipazione al sacrificio e al trionfo del Cristo nostro Salvatore e Signore, la molla che lo farà scattare a razzo in traiettoria rapida e sicura verso il cielo cui appartiene.
Ciascun cristiano si staccherà così di colpo da quella fanghiglia che lo tiene aderente e perciò, anche se solo in parte, ancora attaccato alla terra come non vorrebbe, come non vuole il suo Dio, né la sua mamma celeste, “mediatrice” fra lui e Dio, unica e inesprimibilmente gioiosa meta.