656 - Siate sereni, amministrate con semplicità quello che provvidenzialmente vi ho lasciato; non mi perdonerei mai di aver lavorato tanto se il frutto del mio lavoro vi donasse solo dolore! Ridimensionate tutto, specialmente tu, figlio, e, senza amare quanto vi donai, servitevene con giudiziosa prudenza e dividete i vostri beni in vita, per non lasciare strascichi nel futuro.

694 - Il mio amore, il tuo dolore; ma un dolore che dà grazia, se vissuto nel mio amore e, se persisterai in umiltà, ti darà la serenità sperata, che è forza, dolcezza e, insieme, accettazione di nuove prove, di nuovi dolori e pertanto di nuove partecipazioni al dolore del tuo Gesù che è tuo proposito amare, ma che è così difficile all'inizio imparare ad amare.
Dopo, tutto sarà molto facile, com'è facile soffrire a chi veramente ama, a chi veramente è responsabile, a chi veramente si prefigge il bene dell'anima e non si preoccupa, se non per dovere, di tutto il resto, ma senza attaccarvi l'anima, sempre senza attaccarvi l'anima.

714 - Oh, vi prego, non abbandonate il mio divin figlio, il divino Re, che piange ancora sulla croce e che per tanto tempo chiederà il conforto della vostra croce sopportata con rassegnazione e con serenità per vincere i tanti nemici che offuscano e ottenebrano le sacre vie che conducono al cielo: al cielo, alla vita eterna, che sarà il vostro sicuro rifugio se con sicura fede e illuminati dallo Spirito Santo avrete sopportato i pesi del vostro cammino.

716 - Ecco, questo è quanto dovete insieme promettermi oggi: preghiera, pentimento per i vostri peccati, estrema comprensione e amore per i peccati degli altri e soprattutto serenità, serenità gioiosa nello sguardo sempre rivolto al cielo, nel cuore sempre rivolto al bene del fratello.
Vi benedico!