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GLI SCRITTI

Sant'Anna
165 - Ed ecco che la mia Bambina-luce non vide altro di me che un arco teso verso l'alto, disperatamente proteso nello sforzo di non lasciarsi afflosciare, stemperare dalle manciate di terra che continuamente ne tentavano la fermezza; e anche lei imparò a guardare il punto luminoso che era la mia meta; uniformando il suo piccolo passo al mio già prudente, già ben avviato, costante, fermo e deciso non fu mai attratta se non dalle cose pure di cui ormai era permeata l'atmosfera della nostra vita.
Sant'Anna
166 - Gioacchino mi fu di costante, valido aiuto. La tenerezza, la squisitezza dei sentimenti più casti e più soavi, contribuirono a far sì che in Maria si costituisse quella impareggiabile virtù di dolcezza, che diventò una delle sue caratteristiche.
Sant'Anna
167 - Io, pianta generosa; Gioacchino, tenero e casto. E Gesù? Già tu lo senti, figlia, nella sua grandezza maestosa e dolce: non ti stancare di ringraziarne il Padre! Egli di Maria - la mia bambina - fece la sua mamma generosa e santa, che già sapeva la via del sacrificio, la via del Calvario. E per me non ci fu corona più preziosa di quell'olocausto glorioso.
Sant'Anna
168 - Voi, cari figli, potete capirmi bene: attraverso questo breve racconto della mia vita terrena, saprete trarre conforto e decisione. Bando a tutte le debolezze: perseguite il vostro fine con fermezza, quando questo sarà ben delineato.